yoga e meditazione
con Virginia Farina
A CHI È RIVOLTO
Il percorso di yoga e meditazione è rivolto a tutti.
Nasce dal desiderio di approfondire quello spazio di ascolto che porta ad essere stupiti testimoni dei movimenti più sottili della vita in noi.
La pratica proposta ha le sue radici profonde negli Yoga Sutra di Patanjali e si struttura secondo gli insegnamenti di Gérard Blitz, allievo diretto di Sri Krishnamacharya.
La classe si propone di essere uno spazio aperto e al tempo stesso intimo, al quale potranno accedere praticanti più esperti o principianti, e in cui lo scopo non sarà tanto l’apprendimento di una tecnica, quanto la possibilità di fare esperienza di sé, sentendosi pienamente a casa nel proprio corpo, dentro ogni respiro.
PERCHÉ PRATICARE MEDITAZIONE?
Il percorso di yoga e meditazione è finalizzato a sperimentare a pieno l’unione di mente e corpo, essenziale per il raggiungimento dell’equilibrio interiore.
Nella percorso di YOGA E MEDITAZIONE, che sarà qui reso ancora più spazioso per lasciarne emergere gli aspetti più sottili legati all’ascolto, la relazione col corpo è sempre una relazione di presenza, di consapevolezza, che coinvolge il nostro esserci in tutta la pienezza della nostra fisicità, del nostro respiro e della nostra coscienza.
Non è dunque tanto l’aspetto performativo ad essere centrale alla pratica, quanto il manifestarsi di uno sguardo meditativo, di un ascolto profondo che nasce dalla possibilità di lasciar andare qualcosa e al tempo stesso dal permettere che qualcosa accada. L’essere nella meditazione è un accendersi della presenza e al tempo stesso un aprirsi del cuore, un piccolo “click” interiore che ci permette di spostarci dalla nostra posizione abituale, tutta proiettata in avanti, a quella, più intima e sorpresa, in cui ci accorgiamo dei movimenti che si fanno in noi, della vita stessa che si compie in noi. Ci ritroviamo, così, nel mistero paradossale di essere testimoni di noi stessi, in un sapore d’essere che poco a poco ci permette di stabilizzarci e radicarci nel presente, senza forzature.
Perché questo accada iniziamo con l’imparare a rilassare, a percepire il peso, a ritrovarci nella pienezza e nella concretezza della gravità, pienamente radicati. Da qui saremo di nuovo capaci di fare casa nel nostro respiro, di percepirlo e di far nascere movimenti e posizioni in accordo con le sue fasi e con le pause. Scoprendo così come la stabilità non sia una condizione di immobilità congelata, quanto un assottigliarsi del movimento mano a mano che procediamo all’interno di noi.
Ogni lezione, dunque, è un campo di esperienza e di pratica, in cui vengono create le condizioni perché la mente cambi la sua frequenza, passando da uno stato di dispersione e di inquietudine, ad uno di centratura e di quiete. Perché la postura meditativa, tanto del corpo come della coscienza, possa fiorire senza sforzo, come la fioritura di un germoglio che parla della vita che ha finalmente dischiuso le potenzialità più intime del suo seme.
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