Il corpo non è il problema

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Il corpo non è il problema: riflessioni dalla danza.

Per l’appuntamento di gennaio dedicato alla danza abbiamo chiesto a Martina Delprete cosa pensa del particolare periodo che stiamo vivendo e quali siano le sue proposte per re-agire. La ringraziamo per l’originalità del suo intervento: una composizione di riflessioni tra citazioni e riferimenti. Utile a tutti, non solo danzatori.
Martina è insegnante di danza contemporanea per adulti attualmente svolti in modalità online. Inoltre, appena si potranno riprendere i corsi in sede, è pronta a far ripartire il bellissimo programma dedicato ai bambini.

Il corpo non è il problema: il corpo è la soluzione.

Titolo ed epilogo. Per un’altra narrazione del presente.

Celebro l’insegnamento che rende possibili le trasgressioni – un movimento contro e oltre i confini – per poter pensare, ripensare e creare nuove visioni.
È quel movimento che rende l’educazione la pratica della libertà.
Bell Hooks, Insegnare a trasgredire. L’educazione come pratica alla libertà, 2020 ed. Meltemi –

Dalle parole penetranti di Bell Hooks, avanzo con una scrittura atipica, differente dai miei precedenti articoli. Oggi abbraccio una forma quasi narrativa, affinché queste parole provino a mostrarsi come frasi di un testo non definitivo. Ma con una certezza: il titolo e l’epilogo.
Il restante contenuto spera in una comunicazione carismatica e presente: immaginate che stia leggendo verso e per ognuno di voi quello che di seguito è depositato.

Scorcio di realtà. Una giornata comune del 2021, in città.

Alba, rumore di autobus, in molti in casa come ieri. Un anno dopo l’insorgenza dell’emergenza, questa quadro non porta più con sé il tenero candore iniziale. Aldilà di qualche fortunato, circa metà della città – di cui una buona parte giovanissima – apre il laptop anziché la porta di casa. Da questa postazione fa esercizio della propria attività scolastica o lavorativa oltre che relazionale ed emotiva, intervallata dal momento del pasto.

Il corpo, eterno dimenticato del nostro tempo, rimane in accompagnamento inerme allo scorrere delle ore: fermo ed estraneo, assiste all’avanzare delle tonnellate di informazioni che invano cercano di oltrepassare le tempie. L’attenzione, nelle mani pericolose dei competitori digitali, rimbalza da un qui ad un lì frenetico e illusoriamente stimolante. Alla mente la richiesta di carburare, di produrre qualcosa di distaccato dalle necessità reali, dai desideri e dalle volontà impresse sotto la pelle.

Parentesi necessaria.

La domanda: Perché?

La risposta: Un luogo in cui preferisco non addentrarmi ora, ritenendo il semplice domandare il motore di ogni singolare processo conoscitivo. Tiene persino conto delle differenze.

Suggestioni.

Il corpo ha molte più possibilità rispetto alle funzioni a cui gli sono attribuite. Esiste una sola persona nella faccia della terra che non senta necessario percepire la sapienza custodita nelle pieghe del corpo? E se non si tratta di necessità – intimamente legata ad una grande capacità di ascolto – quantomeno curiosità?

Siamo agli sgoccioli di un sistema e di una mentalità. Il dualismo ha portato ad una separazione così netta, che se da un lato rincalza un conflitto secolare, dall’altro mostra un’occasione: siamo pronti all’oltrepasso?

Dove collochiamo la realtà oggi è un tema che apre molti capitoli. Ma ho a disposizione solo poche altre parole, per essere letta fino alla fine. Vorrei sapere, cosa chiede il tuo corpo?

(e cosa credi sia il tuo corpo?)

Riporto alcune parole di Laura Pugno dal libro In territorio selvaggio, 2018 ed. nottetempo:

Sentirsi a casa nel proprio corpo. Al punto che quella casa sia sempre insieme a te, in ogni luogo sia te, anche nel bosco, essere il bosco. Non potrai esserne, quindi, dal tuo corpo, sgusciato fuori come una lumaca, con un uncino aguzzo. Non hai esoscheletro, sei lo scheletro e la carne, non hai opposti perché sei entrambi, nello stesso tempo, con la stessa intensità. Da te continua a scaturire per sempre il tuo conflitto, ma tu non hai paura.

Definisco da qualche tempo il danzare come entrare in relazione.
Una definizione sintetica e che porta democrazia ad una pratica ancora non compresa dai tanti.

Il problema delle narrazioni? Quando sembra esisterne solo una.

Mi avvicino alla fine.

Questa è solo una piccola storia raccontata con il desiderio di incoraggiare l’eccitazione, quella che secondo Bell Hooks rappresenta la trasgressione. Un invito alla libertà di pensiero: vero obiettivo dell’insegnare e dell’apprendere.

La conclusione è quella promessa:

Il corpo non è il problema, il corpo è la soluzione.

Il corpo non è il problema, come re-agire? Danzando.

Come ho scritto nel primo articolo ritengo importante agire il pensiero in movimento, per resistere in un pianeta in cambiamento.

Vi aspetto quindi per praticare insieme, al momento online, ma spero al più presto fianco a fianco.

Martedì 19:15-20:15 con SOTTOPELLE
Esplorazione somatica per tutti. Particolarmente pensata a sostegno delle persone che danzano, ma accessibile a tutti i corpi, di tutte le età, generi ed esperienze. La pratica porta l’attenzione sulle sensazioni che nascono da alcuni semplici movimenti che, nella lentezza e particolarità, risvegliano una percezione del corpo-mondo allargata, organica ed estremamente piacevole.

Venerdì 18:15-19:15 “A,B,C,Danzare”
Pratica di danza contemporanea attraverso lo studio dei principi del corpo in movimento. Apprendere -muovendosi- i concetti chiavi della danza. Per persone che vogliono iniziare o approfondire lo studio della danza nella sua declinazione contemporanea.

 

Il corpo non è il problema, danza contemporanea a Bologna

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