I luoghi della danza.
I luoghi della danza?
Là fuori, oltre a ciò che è giusto e a ciò che è sbagliato, esiste un campo immenso.
Ci incontreremo lì.
Gialal al Din Rumi
Ormai diverse settimane sono passate dalla chiusura dei teatri e delle sale dedicate al lavoro del corpo in movimento, alla danza e alle arti performative.
Una decisione che ha acceso gli animi di molti, danzatori, artisti, insegnanti, operatori culturali. Tutte e tutti sono stati invitati a ripensare cosa sia essenziale e quale sia il significato che attribuiamo -oggi- alla parola salute.
La danza, arte del corpo ed esperienza dell’esistere, si interroga: in questo momento complesso come può manifestarsi? Qual è la sua funzione sociale e quale la relazione con i luoghi reali e virtuali in cui poter agire?
Dopo alcune settimane di reazioni a sostegno della comunità artistica e dei diritti dei lavoratori in ambito culturale e motorio, i pensieri sono evoluti; hanno trovato le loro azioni in un divenire mutevole e con, ancora, molti punti di domanda aperti.
Sta proprio nella natura e nel senso della danza contemporanea l’atteggiamento dell’interrogarsi, individualmente e collettivamente. Leggere il presente ed interpretarlo -criticamente e creativamente- per suggerire altre possibili vie percorribili.
“La contemporaneità non conferma ciò che è stato detto, non crea certezze, ci pone in uno stato di dubbio, sposta il pensiero in equilibrio tra il presente e l’ignoto” (Dal Manifesto 1992 “DANZA COME ARTE CONTEMPORANEA” PUNTO 2)
I luoghi della danza oggi
Gli spazi pubblici, naturali, aperti e periferici sono attualmente l’unico luogo concesso per il lavoro in presenza. Un lavoro in cui sperimentare una condizione del corpo insolita, a stretto contatto con il principio di r-esistenza, forza ed adattabilità.
Pur non ritenendo il lavoro in esterno il cuore del lavoro della danza, considero molto stimolante l’avvicinarsi agli spazi aperti e pubblici, normalmente destinati ad altre modalità di incontro. Ritengo che questo faciliti la comprensione di coerenza tra il lavoro dentro e fuori la sala danza.
Per conoscere le occasioni di studio in esterno contattatemi direttamente.
I luoghi della danza SOTTOPELLE
Allo stesso modo, il corpo ha bisogno di un tempo di attenzione e di cura sofisticato e sensibile. Necessita di un ascolto costante che ci permette di conoscere la mappa del nostro interno: percepire gli strati che lo compongono e le sfere – non solo fisiche – che si incontrano nella corporeità. E’ per questo importante mantenere viva la relazione con noi stessi e con ciò che ci attraversa.
Per rispondere a questa necessità ho inserito all’interno del settore danza di Centro Natura la pratica SOTTOPELLE, il martedì nell’orario 19:15-20:15.
SOTTOPELLE – esplorazione somatica per tutti Particolarmente pensata a sostegno delle persone che danzano, ma accessibile a tutti i corpi, di tutte le età, generi ed esperienze. La pratica induce a prestare attenzione alle sensazioni. Sensazioni che nascono da alcuni semplici movimenti che, nella lentezza e particolarità, risvegliano una percezione del corpo-mondo allargata, organica ed estremamente piacevole.
Essere in vita non significa sopravvivere. Sentire, immaginare, agire e ancora sentire.
Vi segnalo un appuntamento culturale in sinergia con la compagnia EkoDanza, di cui sono parte come danzatrice e collaboratrice:
Evento performativo ON LINE OLTREPASSO_ManifestA. Domenica 29 Novembre ore 15:00 in diretta streaming si potrà assistere a “Oltrepasso-ManifestA”: performance geografica di corpi, parole e natura a conclusione del progetto Generazioni 2020. I biglietti sono in vendita sul sito OOOH.Event
Affinché la danza sia una risorsa per attraversare le esperienze, invio sorrisi a volontà.
Martina per Centro Natura
Luoghi della danza Centro Natura Bologna