Il respiro dello Yoga

Il respiro dello Yoga

Sono passati sette mesi dal nostro ultimo post dedicato al cammino dello Yoga. Sette lunghissimi mesi che nel vissuto di molti di noi hanno avuto il peso di anni e che hanno stravolto non poco abitudini e punti di riferimento.

Ora, dopo il tempo della giusta sospensione, poco a poco proviamo a ripartire. Ripartiamo nella consapevolezza delle difficoltà che questo comporta, ma anche dell’importanza di ricucire alla vita il filo della pratica. Perché praticare in un momento tanto delicato può diventare un sostegno ancora più prezioso.

Perché lo Yoga?

È proprio quando siamo in difficoltà, infatti, che abbiamo l’opportunità preziosa di andare più in profondità. Non dare per scontato nessun dettaglio della nostra quotidianità, distinguendo tra ciò che davvero ci nutre e ciò che non é più così necessario. È allora che davvero possiamo domandarci il senso che diamo alle cose che facciamo: perché abbiamo scelto lo Yoga tra mille possibilità? Che significato ha per noi? Cosa stiamo imparando di noi e del mondo attraverso la sua pratica?

È da qui che vorremmo ripartire per ritrovare le parole antiche di Patanjali e la sua grande eredità nella visione dello Yoga. Ora abbiamo tutti la grande opportunità di interrogarci come fecero gli Yoga Sutra. Identificare ciò che ci crea sofferenza, e ciò che, pur nella sofferenza  ci permette di non essere trascinati via dalla corrente. Ed é proprio su questa soglia che la via dello Yoga si apre. Ci permette di fare un passo “in dentro” e di scoprire il mondo complesso che ci abita e che spesso esauriamo dandogli l’etichetta di “io”.

Il respiro dello Yoga, presenza

Lo Yoga non ci propone però alcuna soluzione, semplicemente ci accompagna al presente. Ci chiede di esserci, istante per istante, facendo amicizia con le possibilità del nostro corpo. Ci induce ad imparare ad osservare e conoscere il nostro respiro, e arrivando, attraverso di esso, a conoscere la nostra mente e il suo potenziale.

Patanjali usa l’immagine di una sospensione per parlarci di questo presente. Yoga é l’acquietarsi delle onde che continuamente si accavallano nella nostra percezione. Yoga é quell’esserci pienamente che sperimentiamo quando non siamo travolti dal passato né in ansia per il futuro, ma siamo qui, ora, precisamente. E al tempo stesso Yoga é la via che poco a poco ci conduce a quel luogo interiore in cui davvero siamo presenti, disponibili e aperti, in cui ritorniamo uno col respiro, uno con la vita.

I cambiamenti che stiamo vivendo in tutta la loro complessità sembrano a volte toglierci il fiato. Per questo l’augurio che possiamo farci in questo nuovo inizio, un augurio che somiglia forse più a un invito, é che lo Yoga possa continuare ad essere il luogo in cui continuare a restituire respiro alla nostra vita.

Insieme, uniti, al di là di tutte le distanze.

 

Testo curato da Virgina Farina, per le insegnanti Scuola di Yoga Centro Natura

 

Il respiro dello Yoga a Bologna

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