Prevenire lo spreco alimentare

Prevenire lo spreco alimentare per Centro Natura è una missione.

5 febbraio 2021_8° Giornata nazionale di prevenzione dello spreco

Della carota non si butta via nulla. Altrettanto del porro, della patata, della mela… e potremmo continuare a lungo con la maggior parte degli ortaggi e della frutta che vengono usati nella cucina di Centro Natura ogni giorno.

La cucina naturale ha in sé la soluzione alla riduzione dello scarto. L’organizzazione della cucina Centro Natura la limita al massimo.
L’approvvigionamento pressoché quotidiano di prodotti freschi e di stagione.
La scelta di fornirsi solo da chi si impegna a coltivare nel rispetto dell’ambiente seguendo metodi biologici e biodinamici.
I menu giornalieri differenziati stagione per stagione, spesso di mese in mese, evitano di proporre asparagi o fragole a settembre e fagiolini e ciliegie in pieno gennaio.
Tecniche di cottura a bassa temperatura e a vapore.

Prevenire lo spreco

Centro Natura si è da sempre identificata in una breve frase di Fritjof Capra che oggi sentiamo utile riproporre:  “non può esistere una salute individuale senza una salute sociale e ambientale

Ogni nostra azione ha una conseguenza, di questo ormai ne siamo tutti consapevoli. Anche le più piccole scelte nel nostro quotidiano, sommandosi tra loro, fanno la differenza.

Scegliamo allora di evitare di sprecare. Come? Il decalogo antispreco di CREA è alla portata di ciascuno di noi. Cominciamo dal nostro piccolo, imparando a fare la spesa, imparando ad usare il più possibile ciò che acquistiamo o produciamo, scartando solo ciò che non è riciclabile per i nostri piatti, per gli altri animali e per la terra.  I baccelli dei piselli si trasformano in una rigenerante bevanda – la buccia della zucca diventa una squisita chips.

Le carote, ci ricordano i nostri cuochi, non vanno pelate: basta spazzolarle bene e mondarle solo delle estremità per togliere residui mentre si lavano. Se acquistate con il ciuffo quest’ultimo è prezioso per l’apporto di minerali e le proprietà antisettiche. Crudo al posto del prezzemolo o frullato insieme a sedano, mela e zenzero. Inoltre l’azione disinfettante è indicata in caso di gengive sanguinanti e ulcere della bocca.

Anche la calotta superiore si rivela preziosa: da questa se messa in acqua nuovi ciuffetti germoglieranno e dalle infiorescenze si possono ricavare semi per future piantine.

Se ti appassiona l’idea di coltivare un piccolo orto dagli scarti, puoi seguire i consigli di Lucia Cuffaro. Autrice di diversi libri è stata nostra ospite diversi anni orsono ad un incontro proprio sul tema del riciclo e dell’autoproduzione. Tra i vari articoli da lei proposti ce n’è uno dedicato agli scarti di verdure. Fondi, cime o germogli ogni parte è utile!
Verifica se nel tuo quotidiano rispetti il decalogo da lei proposto per ridurre il tuo impatto ambientale in cucina.  Il futuro del pianeta passa anche dal tuo modo di usare frigorifero e fornelli.

Una giornata nazionale per prevenire lo spreco

La Giornata nazionale di prevenzione dello Spreco è l’espressione della campagna europea di sensibilizzazione “Spreco Zero” di Last Minute Market nata 11 anni fa. Consigliamo di seguire la diretta streaming venerdì 5 febbraio alle ore 11:30 per verificare l’evoluzione delle abitudini degli italiani in materia di cibo e spreco. Il dato che sta emergendo è che il 66% degli italiani ritiene che ci sia un collegamento diretto fra spreco alimentare, salute dell’ambiente e salute dell’uomo.

Nella pagina del sito dedicata al premio “Vivere a spreco zero” si legge che

“… Uno studio del JRC (2015) attesta lo spreco pro capite medio in Europa, a livello dei consumatori, fra 55 e 190 kg/ab/anno, pari al 16% del cibo che lo raggiunge. Circa l’80% (tra 45 e 153 kg/ab/anno) sarebbe edibile. Gli impatti correlati in termini consumo di acqua, suolo, emissioni di gas serra e perdita di biodiversità sono stimati sempre dalla FAO. Il consumo di acqua imputabile agli sprechi e alle perdite alimentari su scala globale ammonta a 250 km3 (pari al fabbisogno domestico di acqua dei prossimi 120 anni di una città come New York), a 1,4 mld di ettari il consumo di suolo (pari a circa il 30% del suolo agricolo disponibile sul pianeta), a 3.3 mld di ton. le emissioni di CO2eq (se lo spreco alimentare fosse un paese sarebbe il 3° emettitore mondiale di gas serra dopo Cina e Stati Uniti). …”

Stiamo mangiando la biodiversità

Il nostro sistema alimentare globale è la principale causa della perdita di biodiversità. Il solo comparto agricolo rappresenta una minaccia per ben 24.000 delle 28.000 specie a rischio di estinzione, ossia dell’86%.  Nei decenni si è data priorità a produzione di quantità a minor costo, senza tenere in considerazione quelli nascosti che sarebbero ricaduti sulla perdita di biodiversità e sulla nostra stessa salute.

Il sistema alimentare globale è riconosciuto come uno dei principali motori del cambiamento climatico in quanto  rappresenta circa il 30% delle emissioni totali prodotte dall’uomo. Un cambiamento nella nostra dieta diventa quindi una necessità. Permetterebbe di sviluppare un’agricoltura più rispettosa degli ecosistemi naturali restituendo spazio e terre alla natura.

La Scuola di Naturopatia in passato ha dedicato articoli sull’importanza della biodiversità e sull’impronta ecologica. Le riflessioni e i suggerimenti proposti sono sempre più attuali.

la biodiversità rappresenta una polizza di assicurazione per la vita perché più alta è la variabilità degli organismi, più alta è la loro capacità di adattarsi e di sfruttare l’energia disponibile. E noi con tutti loro siamo parte e non padroni.

Cosa aggiungere? Una piccola pratica di consapevolezza. Tieni un diario di quanto butti via, forse capiterà anche a te di rimanere stupito come le persone coinvolte negli studi sui volumi di scarto alimentare prodotto procapite.

Scegliere è un diritto e un dovere. Ricordiamolo, sempre.

 

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